domenica 28 giugno 2015

Live Report: OFF! @ Legend Club


Largo ai giovani! Sul palco stasera c'erano circa 400 anni di esperienza... ma andiamo con ordine.
Il Legend Club è un Live Club di cui avevamo dimenticato l'esistenza. D'altro canto è nel mezzo del nulla e devi avere una buona ragione per andarci. Stasera suonano gli OFF! quindi saliamo sul blindato e andiamo. Ignoriamo il parcheggiatore abusivo e gli lasciamo il nostro mezzo sotto al naso (avete rotto i santissimi!). 
Già verso le 22e30 il parchetto davanti al locale è pieno di gente che si serve al bar esterno. Solito giro di saluti e attaccano gli Upset Noise (triveneti attivi dal 1981). Suonano di bestia ma io davanti a cotanta vecchiaia mi prendo male... non mi comunicano nulla e dopo un po' esco. D'altro canto il pubblico sembra rispondere bene quindi poco importa se gli under 30 sono rimasti fuori. 
Alle 23:30 tocca agli OFF! Non che Keith Morris sia un giovincello (classe 1952, per capirci) ma qui l'attitudine e la cattiveria sul palco sono tutta un'altra cosa. Apertura da panico con Void You Out e I Don't Belong: Dimitri tra fuori schitarrate piene e precise saltando in continuazione, Mario va giù duro con il rullante e Steven pensa al resto con le sue mega plettrate e strusciandosi ironicamente contro la colonna che divide in due il palco. I missili californiani suonano un'oretta con qualche pausa ogni 5/6 pezzi. Tra il pubblico qualcuno chiede un pezzo dei Circle Jerks... Keith non perde la calma: "No, no, no.... no Black Flag, no Circle Jerks, no Rocket From The Crypt... this is not a Karaoke". Insomma, con pochi fronzoli, il gain a palla come Dio comanda e il piede premuto sull'acceleratore, gli OFF! si confermano un'ottima live band con ancora tanto da dire! Provare per credere.

sabato 27 giugno 2015

SNAFU 2.0: Frank Turner @ Magnolia

Avevo visto Frank Turner due volte finora, ma mai come headliner (Rock in IdRho 2012 e Dropkick Murphys 2013), quindi a ‘sto giro non mi lascio scappare l’occasione di vederlo al Magnolia. Il posto è carino, immerso nel verde degli alberi che sorgono lungo le rive dell’Idroscalo. Appeno entro noto subito due cose: gli artisti si esibiranno sul palco piccolo (molto piccolo) e questo un po’ mi sorprende sia perché pensavo che Turner avesse un seguito ben maggiore, a quanto mi era sembrato di capire dai concerti precedenti (e anche se non vuol dire un cazzo… per uno che ha suonato alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi) sia perché nel suo genere folk-punk, punk è più l’attitudine mentre le sonorità vanno dal folk appunto a qualche forma di rock alternativo; la diretta conseguenza è che la seconda “sorpresa” è che questo sarà per me il live in assoluto con più ragazze(ine) presenti e sinceramente non sono molto contento, dato che associo le tipe urlanti sotto il palco a ben altro genere di concerti. Sono pronto a prendermi gli insulti per quello che ho detto...

Comunque… la puntualità d’inizio delle esibizioni è veramente impressionante e alle 20.45, quando il cielo è ancora ben lungi dall’essere scuro, sale sul palco Andrea Rock che suona la chitarra acustica in alcuni pezzi tratti dal suo ultimo disco dedicato all’Irlanda, accompagnato da violino, cajòn e -per le ultime due canzoni- da un banjo il cui proprietario rimane poi sul palco in quanto membro a tutti gli effetti del secondo gruppo di apertura, gli Uncle Bard & the Dirty Bastards; anche loro li avevo visti insieme a Frank Turner come opener dei Dropkick: sono bustocchi, fanno irish punk e cominciano a scaldare un po’ il pubblico. Alle 22.30 puntuali compare Frank preceduto dalla sua band… il concerto è veramente bello: in un’ora e quaranta minuti riescono a suonare tantissimi pezzi e Frank parla veramente tanto, anche in italiano: fa molti discorsi, battute, gag e personalmente sono soddisfatto del mio livello attuale di comprensione dell’inglese madrelingua. Alcuni non apprezzano e preferirebbero sentir suonare… non li biasimo ma non li appoggio nemmeno, o meglio… è una delle questioni tipiche dei concerti: c’è chi critica chi parla troppo e chi critica quelli che non degnano il pubblico neanche di un saluto, io sinceramente non sto né da una né dall’altra parte: se chi sta sul palco ha voglia di parlare ascolto volentieri, altrimenti va più che bene anche se preferisce “limitarsi” a suonare.

Durante l’intero set non abbandonerà mai il palco e per qualche canzone sarà lasciato solo dal resto della band; qui canta uno dei suoi pezzi (“Eulogy”) in italiano non prima di aver detto che è stato tradotto da un suo amico romano, aspettando una risposta da parte del pubblico che però resta in silenzio… l’amico in questione è Nando Senzabenza; ammetto che anch’io non ho colto al volo il riferimento, sapevo che Nando fosse un estimatore dell’inglese ma non sapevo ci fosse un qualche genere di rapporto tra i due così, quando dalla mia sinistra un “grande Nando…” ha rotto il breve imbarazzo che si era creato, ho ricostruito il tutto. Frank suona tutti i pezzi che devono essere suonati e tutti i miei preferiti… purtroppo non conosco la discografia completa e questo un po’ mi è dispiaciuto perché cantare dal vivo le canzoni di un artista con un songwriting veramente pazzesco come il suo è una goduria… Nonostante le tante ragazzine presenti il pubblico è decisamente gasato: poghi, salti, balli, crowd surfing e stage diving del cantante… durante il bridge di “Photosynthesis” (mi pare) ci fa sedere tutti per terra dicendoci di scattare in piedi a ballare all’attacco dell’ultimo ritornello… l’effetto è molto bello è divertente. Tesse più volte le lodi del pubblico e vista la serata il commento ci potrebbe anche stare, però oramai ho sempre il sospetto che sia una frase fatta che gli artisti (va beh, magari non tutti) ripetono in serie ad ogni concerto (come testimoniato anche da Keith Richards), anche se comunque Frank non mi pare il tipo per una cosa del genere. Live a mio parere meraviglioso, torno a casa veramente felice e soddisfatto.

A concerto terminato l’ATM fa venire i brividi a una dozzina di noi, dichiarando terminato il servizio quando in realtà c’erano ancora un paio di autobus diretti verso il centro. Da Linate a Milano senza mezzi di locomozione… sono cazzi.

Matt Pesce

giovedì 25 giugno 2015

SNAFU 2.0: Marilyn Manson @ Alcatraz

Il soldatino di seme Frankee ci manda il report di Manson all'Alcatraz (17 giugno 2015). Noi siamo contenti del contributo e pubblichiamo per tutti i fan degli Hakan.

“Stronzo io che non ci credevo. Uno dei concerti più gridati, sudati e goduti a cui sia mai stato. Nel 2000 comprai Holy Wood, avevo 12 anni. Ne sono dovuti passare altri quindici per esserci live, ma ne è valsa la pena. Grazie Reverendo”. Cominciare un report da una frase postata a caldo su Facebook un’oretta dopo essere rincasato dall’Alcatraz potrebbe non essere il più rock n’ roll degli incipit, eppure quale modo migliore per rompere il ghiaccio?
A sei mesi esatti dall’uscita della sua ultima fatica, The Pale Emperor, Marilyn Manson e l’Hell not Hallelujah Tour fanno tappa a Milano in quel di via Valtellina 25. Alle 21 meno qualcosa l’Alcatraz è bello pieno (la data è sold out) e con una discreta presenza di donzelle, ad occhio una proporzione 50-50 coi maschietti.
Il Reverendo, icona rock indiscussa del rock anni Novanta (o perlomeno di un certo tipo di rock) non è più quello di una volta, ma non è una novità: da Holy Wood in poi (A.D. 2000) la sua stella è andata progressivamente offuscandosi, tutti i membri storici della band - ad eccezione del figliol prodigo Twiggy Ramirez - non ci sono più (John 5 e Ginger Fish si sono uniti a Rob Zombie, Madonna Wayne Gacy è addirittura in causa con lo stesso Manson) e il pubblico comincia ad assottigliarsi. E infatti si suona all’Alcatraz e non all’Ippodromo o al Forum come gli anni scorsi. Anche l’impatto mediatico, vero quid in più che garantì a suo tempo a Manson gli onori della ribalta, non è più lo stesso, anche perché di fronte alla masturbatrice folle Miley Cyrus o alla culona Nicky Minaj, il povero Marilyn rischia di fare la figura del chierichetto.
Per questo e per tanti altri motivi, lo spirito con cui mi avviavo al concerto non era dei più euforici. “Birretta in mano, me ne sto tranquillo e un po’ defilato. E visti alcuni recenti live poco incoraggianti su YouTube, speriamo non faccia troppo cagare”. 
Poi però succede che appena si spengono le luci e lo vedi salire sul palco ti ricordi che eri sono un ragazzino delle medie quando hai comprato nel giro di un mesetto tutti i suoi dischi. Ti ricordi di come li hai consumati nel lettore cd, libretto in mano per imparare a memoria il testo di ogni singolo pezzo. E soprattutto ti ricordi che il buon Mariolino è stato il primo, insieme a pochissimi altri, ad insegnarti da quale parte della barricata musicale saresti stato all life long.
Si parte forte: Deep Six, Disposable Teens e mObscene. E allora daje di gomiti per arrivare il più avanti possibile, petto nudo per spalmare il proprio sudore sui vicini e corde vocali a puttane dopo dieci minuti. Ecco, a proposito di corde vocali: la voce di Manson ormai è quella che è, e da metà concerto in avanti viene progressivamente meno (aspetto negativo numero 1 della serata). Per fortuna ci pensa una scaletta che guarda più agli anni Novanta che ai lavori recenti (pur con le apprezzate Deep Six, Third Day of a Seven Day Binge e No Reflection) ad agitare un pubblico sempre più caldo e capace di supportare a dovere il frontman sui classiconi Angel With Scabbed Wings, Rock is Dead, The Dope Show, Lunchbox (acclamatissima) e una Antichrist Superstar da delirio, col solito palchetto da cui il Reverendo ci invita a pentirci dei nostri peccati. Fra una pausa e l’altra (aspetto negativo numero 2 della serata: troppe interruzioni fra una canzone e l’altra!) si chiude in bellezza con l’inno The Beautiful People e Coma White. Dopodiché, spalle voltate al pubblico e via nel backstage senza manco un saluto. Ma va beh, sti cazzi…
Insomma, scordatevi gli show teatrali in grande stile a cavallo fra anni Novanta e Duemila. Pochi fronzoli e tanta sostanza, almeno finché il fisico regge: adesso Manson è questo, prendere o lasciare. Io comincio a mettere da parte i soldi per la sua prossima calata a Milano…

SETLIST
Requiem – Mozart
Live Intro 2014

Deep Six
Disposable Teens
mObscene
No Reflection
Third Day of a Seven Day Binge
Sweet Dreams
Angel With Scabbed Wings
Torniquet
Rock is Dead
The Dope Show
Lunchbox
Antichrist Superstar
The Beautiful People
Come Whithe

martedì 23 giugno 2015

Kentaro Miura - Gigantomachia


Bellissima sorpresa questo volume autoconclusivo piovuto in fumetteria un po' dal nulla. Essendo un grande fan di Kentaro Miura, probabilmente il più pigro tra gli autori nipponici, non potevo farmelo scappare! Gigantomachia è un po' un fulmine a ciel sereno dato che Miura ci ha sempre abituato a uscite rare (l'ultima storia autoconclusiva, Japan, risale 1992, in collaborazione con Buronson....vi dice qualcosa?) e pubblicazioni lentissime (Berserk viene pubblicato dal 1990 e ultimamente viaggia alla frequenza di due albi l'anno!!). Fatto sta che finché questo genio continuerà a produrre, ogni sua opera sarà sempre benvenuta!
La trama di Gigantomachia ha luogo in un mondo lontano cento milioni di anni, in un futuro in cui il pianeta è mutato irreversibilmente a causa di un ignoto cataclisma, e in cui la vita si è evoluta e gli esseri umani non rappresentano più la specie dominante. I due protagonisti, Dalos, un ex gladiatore , e Prome, una bambina dai misteriosi poteri magici, vagano attraverso un mondo desolato alla ricerca delle civiltà umanoidi sviluppatesi attorno ai "giganti dormienti", con la speranza di riportare l'ordine in un mondo prigioniero del caos. 
La storia in sé non è un gran che, molti dettagli sono ignoti (come si sono conosciuti i due protagonisti? Cosa è successo al mondo? Perché gli umani sono considerati cattivi? Chi sono questi spiriti?) e lo spazio narrativo non viene distribuito equamente; troppo tempo viene dedicato  alla civiltà in cui si imbattono i due protagonisti e al successivo combattimento. Con il suo classico stile fantasy, Miura fa iniziare la vicenda in medias res; scelta azzeccata ma indebolita dal fatto che ci vengono dati troppo pochi dettagli. Man mano che la storia avanza si iniziano a capire più cose ma il quadro rimane comunque troppo opaco e non si ha una visione chiara della storia. Verso la fine le cose si fanno un po' più interessanti con la comparsa dei giganti e la battaglia (troppo breve!!!), ma l'albo non ha un finale vero e proprio...finendo per sembrare una storia pilota di una possibile serie (ipotesi già smentita). I due personaggi sono interessanti, formano una bella coppia e le loro personalità vengono sviluppate adeguatamente nelle poche pagine a disposizione. Purtroppo sono presenti i siparietti comici di Miura che ho sempre trovato detestabili e fuori luogo. La cosa migliore dell'albo sono senza dubbio gli splendidi disegni dell'autore, nel suo classico stile, curatissimo e ricco di dettagli, sono presenti vignette ampie e grosse tavole a due pagine...puro godimento per gli occhi!
Tra i suoi alti e bassi Gigantomachia è un volume che raggiunge la sufficienza, può piacere ai lettori inesperti ma è consigliato soprattutto a chi già conosce Kentaro Miura e ama i suoi disegni.

Nuovo soldato in Caserma


Diamo il benvenuto al nuovo acquisto della Caserma.....ecco a voi il Pvt.Ballantine's!

lunedì 22 giugno 2015

Intervista ai COCKS

I Cocks palesemente in hangover


Ciao Galli
Molti dei nostri lettori vi conoscono già, probabilmente anche di persona. Ma Snafu ha tra i suoi follower anche qualche esponente della vecchia guardia (a.k.a i Vecchi) che dopo aver letto sulla vostra carta d'identità che siete nati negli anni 90 hanno avuto un malore. Dunque, intanto che si riprendono, presentatevi.
Innanzitutto ciao e grazie per l’intervista! 
Noi siamo i Cocks, quartetto punk rock da Genova Sampierdarena (ci teniamo a precisarlo..) formato da Anto, Alby, Femi e Anza. Non so esattamente perché ci chiamiamo così, a noi comunque continua a far ridere. Suoniamo ormai da 4 anni e nell’ultimo anno emmezzo siamo stati in giro un po’ ovunque. Siamo giovani ma vecchi dentro e non ci vergogniamo di ammetterlo, pensa che ad alcuni di noi devono ancora crescere i peli della barba.
Spesso suonate al CSOA Terra di Nessuno. Siete molto legati a questo Squat? Avete una qualche inclinazione politica o sociale come band?
Allora, si siamo molto legati al TDN. Abbiamo lì la nostra sala prove ed è un posto che ci ha visti crescere. A livello pratico poi, nessuno di noi fa parte attiva del collettivo, semplicemente negli anni si è creata questa “collaborazione” e devo dire che ogni volta, ad ogni singolo concerto, è sempre andato tutto molto bene, in particolare gruppi e gente da fuori è sempre rimasta stupita in positivo dal posto (cesso a parte). In generale ci troviamo molto bene e ci piace l’idea di suonare nei centri sociali, ci riconosciamo tutti nei valori dell’antifascismo e dell’autoproduzione ma non mi sento di dire che abbiamo una vera inclinazione “politica” come band, anche perché poi il rischio di essere strumentalizzati è sempre molto alto. Il fatto è che alla fine siamo tutti dei mentecatti e nei testi ci viene molto meglio parlare di quanto siamo sfigati o di figa. Chiaro no?
Ho visto svariate foto di concerti nella vostra sala prove. Come funziona? Come fate a organizzare senza smenarci soldi e neuroni?
I concerti nelle sale prove sono stati una figata! Parlo al passato perché siamo stati così furbi da sminchiare l’impianto audio, per cui la precaria situazione attuale non permette di organizzarne più, almeno per un pò…Comunque, era la classica situazione DIY last minute al 100%. Diciamo che era l’ultima spiaggia per i gruppi in tour che avevano dei day off, o per le date di nostri amici per cui sinceramente non avevamo voglia di sbatterci e romperci le palle con tutte le menate dei locali. La soluzione era molto semplice, ci ordinavamo delle pizze, ognuno portava delle birre da casa e dava un’offerta per i gruppi, ed è sempre andata bene. Quella volta ai Murderburgers c’erano quasi 30 persone e conta che stiamo parlando di una sala prove grossa come una stanza da letto. Esistono concerti dove non si smenano soldi e neuroni? 
Avete organizzato parecchi concerti sotto il nome della Sedia Booking. Esattamente chi di voi c'è dietro? Come si pone la scena genovese nei vostri confronti? Pare che a Genova ci sia un sacco di fermento che tra un po' verrà rinominata Las*Zena. Avete già provocato invidie?
Albe: Il progetto di Sedia Booking lo seguo in primo piano io, anche se poi si sviluppa e ha vita grazie ai miei compari e ad altri ragazzi di Genova. In realtà non si tratta di una vera e propria agenzia booking, semplicemente si voleva dare un nome a quello che facevamo, siamo degli scappati di casa e spesso ci troviamo ad organizzare le cose alla cazzo di cane, però ci divertiamo. A Genova abbiamo la fortuna che più di una vera “scena” abbiamo a che fare con un gruppo di 30 amici…spesso i concerti non sono altro che un un pretesto per incontrarsi, divertirsi, sparare belinate e bersi delle grandi birre insieme, per cui invidie proprio zero, anzi è stato proprio grazie al rapporto che si è creato con la “vecchia guardia” che ci ha permesso di fare un sacco di cose fighe. Gruppi come i Goonies, Animols e Locals ci hanno accolti ed allevato quando ancora non avevamo idea di cosa fosse la “scena” e tutto il resto…se siamo riusciti a toglierci tante soddisfazioni in questi anni lo dobbiamo anche a loro e a tutta la gente che ci sta intorno, diciamo che siamo fortunati ad avere un gran bel clima intorno a noi, i mugnoni poi ci sono sempre, ma quello fa parte del gioco. Per il resto Genova a livello di locali e tutto il resto è una vera merda, avete presente “torta di riso finita?”. Ecco, è tutto vero, belin.
Suonate già da qualche anno, fatto parecchie date in giro e cacato fuori un CD e un EP. Qual è il vostro prossimo obiettivo? I pezzi nuovi che suonate dal vivo hanno un gran bel tiro e promettono bene. State pensando ad un 7" o un nuovo full-length?
Allora conta che noi liguri siamo terroni, per cui abbiamo i nostri tempi. Abbiamo un sacco di pezzi nuovi e non sappiamo che farcene. C’è in piedi però un super progetto segreto, anzi segretissimo, che in confidenza vi svelo essere uno split con un gruppo lombardo e di più non posso dire se no mi linciano (mi sa che abbiamo tutti capito a quale band ti riferisci, n.d.r). Dobbiamo ancora capire come, quando, dove e soprattutto perché. A settembre dovremmo andare a registrare poi si vedrà, anzi, se c’è qualche sfigato che ha voglia di sprecare tempo e denaro e proporci tipo una co-produzione in futuro ne saremmo felici. Se no ci penserà Ippo, che tanto è una star e sappiamo tutti che è sfondato di soldi.
Avete all'attivo più di un tour europeo. Che riscontro avete avuto all'estero? Gira voce che abbiate la pessima abitudine di fare i bravi ragazzi... confermate o smentite? Vi ricordo che siete sotto giuramento.
Noi siamo bravissimi ragazzi, andiamo a suonare in giacca e cravatta, a mezzanotte andiamo a dormire e ci facciamo servire solo tisana al miglio.
Comunque, in verità non abbiamo fatto dei veri tour europei, l’anno scorso siamo andati tra Spagna e Francia coi nostri compaesani dei Leisfa (hardcore da Genova, andateveli ad ascoltarli che meritano) e siamo invece tornati da poco da un mini tour in Francia con quegli acchiappafiga dei Low Dérive e tutte queste due esperienze sono state una bomba. In Francia poi è veramente una figata, personalmente ho avuto sempre l’impressione di stare in mezzo ad una “festa”, un sacco di gente interessata, ottima risposta dal pubblico e gran bei gruppi incontrati ogni volta, trattamenti spettacolari sia da parte dei locali che dai booker e attenzione attenzione, ti pagano pure! Roba dell’altro mondo!
Raccontateci qualche aneddoto/chicca sulle band con cui avete condiviso il palco (per non fare nomi Teenage Bottlerocket, Masked Intruders, Copyrights, Dopamines)
I Dopamines, dopo una serata passata a bere qualsiasi cosa, una volta accompagnati a dormire nella casa in campagna di Anza, alle 3 inoltrate di mattino si sono aperti una bottiglia di limoncello. E l’hanno finita. In mezzr’ora (eroi!, n.d.r.). Coi Copyrights invece abbiamo dato sfogo al nostro essere dei veri sfigati…per fare i fighi gli abbiamo preparato per il loro arrivo un aperitivo a base di focaccia e birre, per poi renderci conto mentre si servivano che nella fretta avevamo comprato tipo una quindicina di birre analcoliche. Una figura di merda mondiale.
Chi di voi ha la fidanzata con le tette più grosse? Scusate eh ma siamo pur sempre soldati e in quanto tali dobbiamo tenere degli standard.
Albe: Credo di vincere a mani basse il titolo di quello con la fidanzata con le tette più grosse
Genoa o Samp? Focaccia o Pesto?
Samp (esistono altre squadre a Genova?), Focaccia.
Un tempo in caserma avevamo l'abitudine di far rivolgere all'intervistato l'ultima domanda ai soldati. Dunque tocca a voi… sbizzaritevi!
Ma voi, Antonella Clerici, ve la fareste?
Dopo essermi consultato con caserma abbiamo approvato con la maggioranza qualificata dei 5/6 la mozione. Pollice in su per la Clerici! Passa anche l'emendamento proposto dal Pvt. Romance che recita le seguenti parole: What would Roberto Da Crema do?

domenica 21 giugno 2015

SNAFU 2.0: Lagwagon live by Tommy27

Strana la vita: non vedevo i Lagwagon da una decina d'anni e poi me li becco per due volte in un paio di mesi ... tra l'altro per capire quanto cazzo funziona chi organizza concerti in Italia nel giro di due mesi pago 20 Euro e Zero euro (!) per lo stesso gruppo ...mah!!!

Comunque avete presente quei concerti degli inizi del 2000, all'aperto, con tanta gente, pogo, sudore e mal di schiena del giorno dopo assicurato? 
Ecco: a San Zeno è andata così e mi è piaciuto un sacco, sono anni che non vedo un'atmosfera del genere.
Cazzo ci facciano poi i Lagwagon in un posto così inculato nessuno lo capisce: un amico intitola il concerto "Lagwagon a fanculandia" e mi sembra appropriato.
Comunque, ripetendo che non ho mai cagato troppo Joey Cape e soci, devo dire che è stato davvero un concerto della madonna: scaletta diversa dall'Alcatraz, con meno Hang e più pezzi vecchi che conosco: dall'iniziale After you my friends alla chiusa con Mr Coffee e l'immancabile May 16.  Sounano meno che a Milano, un'oretta, ma cazzo spaccano tutto; il pogo è violento e i bimbi minchia che si aggirano per la festa se ne tengono ben lontani; lo stage diving è continuo e il sudore scorre a fiumi. 
Sono in giro per l'Europa da un paio di mesi e si vede che sono ben rodati: la voce di Joey che aveva lasciato un pò a desiderare all'Alcatraz stavolta è potentissima. 
Gran gruppo, gran concerto,non aspetterò altri 10 anni per risentirli!

27tommy

giovedì 18 giugno 2015

The Trousers - Mother Of Illusion

Soulmachine Records - 2015

Quarto album per i The Trousers, ottima band garage rock ungherese. "Mother Of Illusion" arriva a due anni di distanza da "Freakbeat", che avevo recensito qui, e sposta verso il passato il bilanciamento delle influenze , collocate tra il garage di MC5 e Stooges e il bluesy hard rock di qualche anno dopo. Rimane comunque presente, anche non più in modo preponderante, la lezione di Hellacopters e soci. Si mantiene intatta invece l'alta qualità sia tecnica che compositiva, che rende l'album omogeneo e sempre gradevole.
I pezzi funzionano sia quando guardano smaccatamente al passato, come il singolo Hysterical Route e il boogie di Gunslinger, sia quando si concedono qualche incursione più moderna come la scandinava Break Your Mind. Quando poi la formula raggiunge un perfetto equilibrio, come nell'opener Buckley Funeral Home, regala grandi momenti e rivela tutta la personalità del gruppo.
Perché i Trousers dimostrano di saper indubbiamente padroneggiare la loro materia: si trovano a proprio agio sia con l'energia positiva e scanzonata di Cool Operator che quando costeggiano lo stoner rock duro e allucinato della title-track o con la chiusura di A Different World, l'unico brano sopra i cinque minuti, una liberatoria deriva musicale dal retrogusto psichedelico.

La band dovrebbe passare dalle nostre parti questo autunno, quindi restate sintonizzati!

domenica 14 giugno 2015

Live Report: Lagwagon @ Sbiellata SanZenese

by Pvt. Rehab

Ho visto i Lagwagon tre volte negli ultimi tre mesi e sempre con la stessa scaletta. Roba da fissati. Certo i Lagwagon mi piacciono un sacco, ma se stasera abbiamo organizzato un aviotrasporto all'ultimo momento in direzione Olgiate Molgora, è semplicemente per due motivi:
1) La Sbiellata è veramente una bella situazione.
2) E' gratis.
Agli organizzatori della Sbiellata e a tutti i ragazzi e ragazze che hanno lavorato durante tutto l'evento vanno i complimenti e i ringraziamenti più sentiti della caserma. Finalmente un evento organizzato come si deve! Tanto spazio, verde e alberi, molti tavoli dove sedersi, buon cibo, buona birra, bar che lavora efficientemente e velocemente, mercatino, bel palco, bei suoni e area palco capiente...insomma un 'organizzazione da 10 e lode. E il tutto per beneficenza! Visto gli scempi di ""festival"" che le grandi agenzie organizzano da anni in Italia, non sarebbe male se ogni tanto si facessero un giro anche in altre situazioni. Ma tanto finché interessano solo i soldi....
Parlando del concerto, con immenso dispiacere ci perdiamo i Lineout che volevamo assolutamente vedere! Per problemi con l'attrezzatura non siamo riusciti ad arrivare in tempo...sarà per la prossima volta! Mentre viene montato il palco per i Lagwagon facciamo in tempo a prenderci un paio di birre, chiacchierare con i tanti amici presenti e godere della bella situazione. Come già detto la scaletta dei Lagwagon è la stessa che hanno portato e porteranno in giro per tutto il tour. L'inizio con After You my Friend è semplicemente spettacolare, e se dopo ci mettono anche Falling Apart + Island Of Shame + Violins + Never Stops allora per me hanno già vinto e si può chiudere il concerto. Grande scelta di inizio scaletta. Poi è il turno dei pezzi nuovi, e per quanto l'album nuovo faccia schifo, i pezzi live non sono malaccio. Tuttavia li sentiamo distrattamente mentre facciamo un giro per le bancarelle del mercatino. Torniamo di fronte al palco quando inizia Coffe and Cigarettes, la band si dimostra in ottima forma, suona alla grande e ripete il bel concerto che aveva fatto all'Alcatraz di Milano. Si continua con Alien 8 cantata da tutto il pubblico, Making Friends, Mr. Coffee e l'immancabile May 16 che fa scatenare il delirio. Non mi ricordo i pezzi del bis ma sono sicuro che han chiuso con Razor Burn. Speravo che Joey Cape rifacesse Internation You Day in acustico come all'Alcatraz ma purtroppo non è successo. 
A conti fatti è stata una trasferta infrasettimanale super figa e ne è valsa veramente la pena!
Soldati dopo la missione.

venerdì 12 giugno 2015

SNAFU 2.0: Summer Punk Rock Festival



Hey Rockers, vi state chiedendo cosa fare il 12 e il 13 giugno?
La Dolomite Rock'n'Roll ha la risposta giusta per voi, venite al SUMMER PUNK ROCK FESTIVAL – Vol 3 SWAMP TERROR!!!
Il viscido mostro della palude vi aspetta per scatenare insieme a voi un vero e proprio Levico SWAMP TERROR Massacre!
Quindi se non siete delle mezze calzette e volete avventurarvi nelle oscure acque della palude di Levico Terme, il 12 e il 13 giugno vi aspettiamo al Bicigrill Big Fish. Big MAURO vi accoglierà con fiumi di birra e griglie roventi piene zeppe di Swamp Burger.
Il tutto sarà ovviamente condito da ottima musica Underground! Quest'anno le novità non si contano! La festa durerà la bellezza di due giorni e un tendone proteggerà il vostro divertimento dalle bizze del tempo! Quindi non avete scuse, non potete mancare. Rimanete quindi collegati con noi per scoprire il programma, le band, interviste, recensioni, filmati e molto altro.
Questa sarà la festa più esplosiva del Trentino e per questo la Dolomite Rock'n'Roll ringrazia tutte le persone che stanno aiutando, le band, gli sponsor e ovviamente l'unico ed inimitabile BIG MAURO!

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Il Summer Punk Rock Festival è una festa e saremo tutti lì per divertirci e quindi...

VENITE PRESTO! Altrimenti vi perdete le bands!! Venite anche in caso di pioggia!! Un tendone meraviglioso proteggerà i vostri bei capelli!!

VENITE IN TENDA! Lo spazio intorno al bicigrill è tanto ma prenotatevi scrivendo a Mike Dolomike

NIENTE VETRO! Così evitiamo di farci del male. (ci sarà un rapido controllo borse all'entrata)

NIENTE ANIMALI! per quanto a voi piaccia la musica sparata nelle orecchie, a loro no! Per cui pensate al loro benessere e lasciateli a casa!

ENTRATA LIBERA! Perché non sarebbe una vera festa altrimenti...ma se qualcuno avesse il cuore grande e il portafogli gonfio e volesse lasciare qualche offerta, avrà la nostra eterna gratitudine.

SIATE GENEROSI! non fate i pezzenti che si portano il beveraggio da casa...Big Mauro vi aspetta al banco con buona birra a prezzi modici, svuotateli i fusti!!!!

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PROGRAMMA:
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VENERDI 12.06 - dalle 19:00:

- BILLY THE CHAMP - Punk Rock Aosta -  https://www.facebook.com/BillyTheChamp

- MIDORI - Punk Rock - Torino - https://www.facebook.com/midorimsc?fref=ts

- RAZZI TOTALI - Punk Rock Trento - https://www.facebook.com/RazziTotali

- DURACEL - Pop Punk Venezia - https://www.facebook.com/pages/Duracel/35720076306?sk=timeline
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SABATO 13.06 - dalle 15:00:

- PUTRIDI - Punk Rock Trento -

- ARKE - Alternative Rock Trento - https://www.facebook.com/pages/Arkè/277067559110673?fref=ts

- VITTIME DI NARCISO - AOR, Prog Rock Trento https://www.facebook.com/VittimeDiNarcisoBand?fref=ts

- ATOP THE HILL - Alternative rock Bolzano - https://www.facebook.com/atopthehill?ref=ts&fref=ts

- I FRATELLI DALTON - Punk'n'Roll Trento -

- MAGIC CIGARETTES - Garage Rock / Psych / Punk Rovereto https://www.facebook.com/magiccigarettes/info?tab=page_info

- PEGGY GERMS - Garage [Punk] Rock Bolzano https://www.facebook.com/pages/PEGGY-GERMS/148904916136?ref=hl
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A farci compagnia ci saranno anche:

- Metal Head
https://www.facebook.com/pages/Metal-Head/159586290764290?fref=ts

- Rileggo - Libri e Dischi usati

martedì 2 giugno 2015

Surfin' KI Records - Junk and Pearls for the Summer

Il buon vecchio Charlie ci ha fatto recapitare in caserma un pacchetto molto strano. Ci sono voluti 2 artificieri ma alla fine siamo riusciti a disinnescare il pericolo e mettere la puntina del nostro giradischi sulle nuove uscite della Surfin' KI Records.


Baby Shakes - She's a Star - 7"
Il trio nippo-powerpop di sole donne Baby Shakes è inattivo (...musicalmente eh) dal lontano 2009. L'attesa paga l'aspettativa: a breve sputeranno fuori un LP ma hanno già messo in circolazione un assaggio in formato 7". La titletrack, pur rasentando il plagio dei migliori Beach Boys (e se pensiate sia un'offesa mi dispiace per i vostri gusti musicali), risulta essere una fresca hit per l'estate 2015. Carina anche la b-side Gimme Gimme Gimme Gimme Gimme Your Love. 
Il dischetto è coprodotto dalle italiane Surfin'Ki e Astro Girl Records e dalla giapponese Record Shop Base, stampato in 300 copie di cui 150 su vinile bianco e copertina in italiano e 150 su vinile rosso e copertina in giapponese. 


The Vapids - Punitive Damage / Thin Skin - 7"
Dopo 6 anni di inattività i canadesi Vapids tornano in azione con un dischetto contenete 3 pezzi. La domanda è: Perchè? Perchè in 6 anni tutto quello che sono riusciti a produrre è un EP che suona malissimo, super lofi, dove la batteria sembra un midi scorreggione? Anche per un'amante dei Vapids questo 7" non gira... musicalmente parlando nessuna innovazione da segnalare.
Cosi si salava? l'artwork, semplice ma figo. Il disco è stato stampato in 300 copie di cui 200 su vinile nero e 100 rosso.


Flesh Rag - s/t - LP
I Flash Rag sono un power trio canadese capitanati da Matt Ellis (Rocket Reducers, The Vapids). Suonano un punk rock garaggioso ed energico che riecheggia le sonorità di Ty Segall a tutta velocità. Non fatevi ingannare dalla copertina orribile e hipsteroide: le 8 tracce che abbiamo per le mani vanno a formare un disco preso male ma senza essere una lagna. Stampato in 300 copie solo sul lato A di un vinilazzo nero.


The Rippers - s/t - 7"
I Rippers sono un quartetto Sardo in circolazione da più di un decennio e con all'attivo 4 LP e parecchi 7". Impressionati? Io no... prima di tutto questa copertina è agghiacciante. Ma passiamo alla musica: I Wanna Know Something About sarebbe un bel pezzo garage/rock'n'roll se non fosse la copia della copia di 1000 altri pezzi. Sul Lato B Things You Never Said invece la tipica 60s garage rock track alla Seeds. Insomma andiamo alla sostanza: se vi piace la stessa solfa garage r'n'r questo 7" è una bombetta... ma di quelle buone! Se invece vi siete stancati di voci citofonate e clichè del genere potete lasciare perdere (lo stesso si potrebbe dire di tante band Ramones-core... ma quelle non mi hanno ancora stancato XD). Il dischetto è stato stampato in 300 copie di cui 200 su vinile nero e 100 su rosso.


Strange Lords! - s/t - LP
Andrew Seward dopo aver lascito gli Against Me! si è dato alla batteria e ha dato vita a questo progetto... di cui davvero non si sentiva il bisogno. 9 pezzi quasi totalmente strumentali di psych-surf-blues-garage-vattelapesca sono davvero troppo. Non si salva nemmeno la copertina... il vinile è un onesided stampato in 300 copie (150 verde trasparente e 150 viola trasparente) con tanto di stampazza sul retro.