domenica 27 settembre 2015

Ghost - Meliora

Loma Vista Recordings - 2015

I Ghost si potrebbero considerare un'emanazione della loro stessa arte: la misteriosa band svedese infatti ha costruito se stessa intorno alla rappresentazione di un concetto. Concetto e non tema, perché qui siamo ben oltre le semplici varietà tematiche che costellano il metal, piuttosto è più simile a una rappresentazione teatrale nel suo senso più compiuto, con la musica a sostituire la recitazione. Come a teatro, questo non vuol dire che la performance non contenga riflessioni e messaggi personali, ma essi sono filtrati attraverso una messa in scena. Il satanismo, il trucco e i costumi non vanno quindi presi alla lettera ma come un'allegoria. La formula funziona egregiamente: arrivata il mese scorso alla pubblicazione del terzo album "Meliora", la band vive il suo momento finora più alto, riscuotendo consensi incredibilmente larghi di pubblico, critica e vendite.

Il disco non tradisce le alte aspettative, forte ancora una volta del sound assolutamente unico della band che mescola con grande maestria influenze doom, prog, pop, dark e persino operistiche.
Rispetto al suo altrettanto egregio predecessore , il terzo lavoro lo evolve asciugando l'abbondanza barocca di elementi a favore di una pulita eleganza, che ne sposta decisamente la complessità sul lato compositivo piuttosto che tecnico.

I primi due lavori avevano come filo comune rispettivamente la venuta e il regno dell'Anticristo; "Meliora" invece ruota intorno a una riflessione sull'assenza di Dio, ambientata in una distopica versione dei primi decenni del XX secolo. Tuttavia non si cade nella forzatura che quasi sempre caratterizza i concept album: piuttosto a legare il tutto è l'omogeneità del sound, perfettamente controbilanciata dalla distinta personalità di ogni pezzo. Con una produzione e registrazione di altissimo livello il risultato non poteva che essere un altro capolavoro. Ogni brano riesce a catture e sopratutto coinvolgere, dalla struggente e sorprendentemente tenera Cirice, il primo singolo, all'epico inno He Is, un momento altissimo, alla trionfale Majesty, passando per le vette di From The Pinnacle To The Pit l'onirico abbandono di Absolution fino alla catarsi di Deus In Absentia.

La ricerca del meglio è compiuta: con un grandissimo album opera di una grandissima band.


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