lunedì 11 maggio 2015

Intervista a Live Trigger

Il Pvt Romance ha la brillante idea di intervistare i ragazzi di Live Trigger....lui è un tipo pigro e quindi decide di coinvolgerci tutti...una domanda da parte di ogni soldato bam bam bam, raffiche veloci e precise a cui i ragazzacci rispondono con professionalità (o comunque giudicate voi).
Il Pvt Romance, non contento della sua pigrizia, mi chiede pure di scrivere una intro (ovviamente sono il soldatino SNAFU)....e io non posso deluderlo. Beccatevi sta roba e ricordate...semper fidelis alla Caserma!


Pvt. Romance & Pvt. Rehab:
Ciao ragazzi! Prima di iniziare con le domande vere e proprie spiegate ai nostri lettori in cosa consiste il progetto LiveTrigger. Perchè una band emergente dovrebbe rivolgersi proprio a voi? Il vostro servizio ha un costo per le band? Insomma fornite le vostre generalità!
LiveTrigger è sostanzialmente uno strumento online, totalmente gratuito - creato da persone che da dieci anni organizzano concerti e tour - per facilitare l'incontro fra band, locali e promoter. L'obiettivo di LiveTrigger è questo: aiutare le band a trovare i booker ed i locali adatti. Aiutare i promoter a trovare le band ed i locali adatti, ed aiutare i locali a trovare i promoter e le band adatte.
Lo facciamo con un motore di ricerca avanzata integrato a GoogleMaps nel quale potrete effettuare ricerce specifice (ad esempio locali metal in Germania, piuttosto che promoter reggae a Londra), un sistema di rating scambiati dagli utenti come quelli di Ebay o TripAdvisor (cosa c'è di meglio che un rating espresso dagli altri utenti?) ed un inbox “intelligente” che permette di filtrare i messaggi per genere musicale del mittente, cachet, media dei feedback dell'utente etc (questa feature può essere utilissima per i vari direttori artistici che hanno la casella di posta invasa da richieste via email delle quali magari solo alcune sono realmente interessanti).
Perchè una band dovrebbe utilizzare LiveTrigger? A) perchè LiveTrigger è stato creato da persone che da anni organizzano concerti e tour e ne conoscono le problematiche; B) perchè non esiste nessuno strumento simile al momento online; C) perchè gia un migliaio di utenti da più di 55 stati del mondo hanno scelto di provarlo e D)... bhè perchè è gratis e tentar non nuoce :)

Pvt. Romance:
"We know live music is the best part. LiveTrigger has been created by musicians for musicians, by live music community insiders for the whole live music community". Dire che sono d’accordo è usare un eufemismo! Ormai avete raggiunto un discreto numero di affiliati, la community cresce, ma non basta ancora. Quanto siamo lontani dal riuscire a riportare la musica live nelle mani delle persone che veramente ce l’hanno a cuore, andando così a evitare intermediari a cui interessa solo arricchirsi alle spalle di chi si sbatte solo ed unicamente per passione?
In realtà dei due punti che hai toccato tu, la scarsa passione ed il guadagno, per come la vedo io solo uno rappresenta un problema: la mancanza di passione in quello che si fa. Mi spiego meglio: il fatto che una persona che fa da intermediario fra un locale ed una band guadagni qualcosa di per se' non dovrebbe essere una cosa negativa. Se il locale e le band sono soddisfatte, ci sta che chi si è preso a carico l'organizzazione del live mangi la sua fetta. Succede che però generalmente molti promoter magnano una fetta troppo grossa per un lavoro fatto male. Band che non sanno cosa mangiare o dove dormire, locali che non ricevono il giusto supporto e così via... il lavarsene le mani perchè tanto ormai si è venduta la data è una delle piaghe del “mercato” live undergound. Soprattutto in questo paese. Se poi ci aggiungi nepotismo e clielentelismo nella scelta dei supporter hai un cocktail che rende i live in Italia quello che sono...
Chi ha gia utilizzato LiveTrigger si sarà reso conto di come esistano all'interno del sito un paio di feature che a lungo andare possono andare ad arginare queste situazioni, ma il cambiamento non passa da un unico sito web: deve essere una presa di coscienza generica di tutti gli attori che hanno una parte nell'organizzazione di concerti. Le band dovrebbero da un lato iniziare ad essere meno schizzinose e dall'altro iniziare a boicottare certe pratiche e certe categorie di persone, i promoter dovrebbero fornire un lavoro meno pressapochista e magari evitare di triplicare i rimborsi che chiedono ed i locali dovrebbero inziare ad acquisire più coscienza del proprio ruolo ed evitare di buttare nel cesso le proprie risorse. Poi chiaro, questo non vuol dire che sia tutto una merda e che sia un discorso che riguarda tutti, ma la musica dal vivo o fa un gioco di squadra e si salva, oppure continuerà a farsi la guerra dei poveri al suo interno morendo un pezzettino alla volta, giorno per giorno.
Io tuttavia rimango fiducioso: gli esempi di collaborazione costruttiva sono sempre più lampanti e la cosa bella è che poi in quelle situazioni il pubblico non manca mai!



Pvt. Numidio Quadrato:
Generalmente il problema principale è quello di ospitare le band per la notte visto che non sempre il locale garantisce una sistemazione. Per fortuna ci sono sempre più ragazzi giovani che organizzano concerti, ma non tutti hanno una casa propria vivendo ancora in famiglia. Non sarebbe utile anche una sorta di convenzione con ostelli o b&b limitrofi ai locali in cui si suona? (Forse non si capisce...il senso è che sarebbe fico se tramite il vostro sito ci fosse una lista di posti che facessero mega sconti per i gruppi, magari in cambio di banner o pubblicità varie sul network stesso).
Posso darti ragione sul fatto che sia un problema, ma secondo me esistono ancora altri problemi ben più grossi a monte: agenzie di booking che si fan la guerra fra di loro, locali poco interessati al loro business principale (i live!) e band che pretendono tutto e subito. A tutto questo va sommato il fatto che il mercato musicale sta attraversando una fase di cambiamento di paradigma da circa 10 anni... ed ancora non si capisce con certezza dove stia andando a parare. C'è una buona fetta della vecchia guardia, restia al cambiamento, che tenta di applicare a situazioni completamente nuove schemi interpretativi e d'azione obsoleti, ed dal lato opposto c'è una parte della nuova generazione che non trova modus operandi validi e si demoralizza in fretta, ripetendo spesso gli errori di chi è passato prima ed è già scomparso.
In questo contesto ci sono due modi di operare: o costruisci qualcosa e tenti di valorizzare il meglio lavorando per eliminare il peggio, pian piano, con pazienza e dedizione, oppure fai la guerra agli altri, ed in quel caso hai il destino segnato, perchè prima o poi ti farai terra bruciata attorno.
Fatta questa doverosa premessa, si, pur essendo l'argomento delle accomodation è gia presente nel sito, posso tranquillamente dirti che la nostra idea è quella di tenere sempre in grande considerazione le critiche ed i suggerimenti che ci arrivano, perchè ogni cosa è migliorabile e come cantano i NOFX in the Decline, anche noi partiamo dall'idea che un milione di teste saranno sempre più intelligenti di una sola.

Pvt SNAFU:
Non ho mai condiviso quei membri di band che dicono "io suono solo per me stesso, non mi interessa se c'è gente" la trovo una grande contraddizione anche per il nostro ambiente punk rock. Se suoni in un locale pubblico…be il pubblico deve esserci, no? Se no stattene in sala prove amico. Voi di che parere siete? In un periodo di tanti show e poco pubblico non pensate che la soluzione possa essere "meno show e più pubblico"?
No, credo che la soluzione sia semplicemente “organizzare meglio gli show”. Ho una mia personale opinione a riguardo. Non serve diminuire il numero dei concerti, serve incrementarne la qualità. La musica dal vivo è un ambito particolare, una forma d'arte ed in quanto tale non può essere compresa se analizzata attraverso delle chiavi di lettura quantitative tipiche di una logica industriale. Non stai producendo prodotti di consumo, stai organizzando una serata che potenzialmente regalerà al tuo pubblico delle emozioni che si porterà dietro per un bel po'. Ed il motivo per cui la gente deve venire al tuo concerto è perchè sa che al tuo concerto starà bene, tornerà a casa contenta. Non perchè il tuo rappresenta l'unico live nel raggio di km e km. Non credo nella visione elitaria della musica, credo nella sua universalità, cosi come credo che non ci sia da ridurre il numero di concerti ma da incrementarne la qualità.



Pvt. Flavia:
Bella ragazzi! LiveTrigger a mio parere è veramente una figata, ma che valore aggiunto può avere rispetto a Facebook, che già di per se viene super utilizzato per lo stesso tipo di attività? E soprattutto, secondo voi, che utilità effettivamente ha in un panorama musicale saturo di piccole band, con poca voglia di supportarsi tra di loro (salvo poche eccezioni), poca gente con la voglia di schiodare il culo dai social network, sempre più booking e pochi posti dove poter suonare?
LiveTrigger ha due tipologie di valori aggiunti: una tecnica ed una più.. diciamo... di principio.
Quella tecnica la si spiega facilmente: Facebook punta ad avere i tuoi like e con quelli rivendersi la pubblicità. In base a come cataloga i tuoi interessi, ti mostra le offerte degli inserzionisti che sono più vicini ai tuoi gusti. LiveTrigger invece non punta a vendere pubblicità, punta a mettere in contatto realtà affini che assieme possano organizzare un ottimo concerto. Di conseguenza, i due siti avranno per forza degli scheletri differenti (oltre che dei budget ahahahahah).
La differenza di principio invece è forse altrettanto semplice. Si è stimato che Facebook ci siano circa 1.32 miliardi di utenti attivi. Di questi, secondo te a quanti interessa organizzare concerti? LiveTrigger invece è prima di tutto un sito per addetto ai lavori: ci sono solo band, promoter e locali, e questi, solo per il fatto che si siano iscritti ad un portale del genere, si presume siano predisposti alla collaborazione. Prova a cercare un promoter che faccia punk rock su Facebook e vediamo quanto tempo ci metti e quanti risultati tiri fuori. Fai la stessa cosa su LiveTrigger ed in un unico click hai i risultati organizzati in una lista e contemporaneamente visualizzati su una mappa!
Per quanto riguarda invece la seconda parte della domanda, come ti dicevo prima io non credo in una visione elitaria della musica. Credo nella meritocrazia dell'onestà della proposta. La gente non ha smesso di uscire, semplicemente, presa per il culo da anni di concerti di merda, ha smesso di considerare il concerto come un evento a priori. Ai concerti fichi la gente ci va ancora, il punto vero è quanti degli show che si organizzano sono realmente una bomba? Cosa si può fare per migliorare la qualità degli show? Noi nel nostro piccolo abbiamo pensato che mettere in contatto realtà realmente affini e condividere un certo tipo di feedback online sia un buon punto di partenza.

Pvt. Rehab:
Dulcis in fundo: cosa ne pensate del pay to play? C’è qualcosa di meno rock’n’roll?!
Pagare per suonare è come pagare per scopare: una merda. E poi diciamocelo, come tattica di marketing non funziona nemmeno: ti compri lo slot, ma il pubblico non lo potrai comprare mai... e se sei cosi sfigato da dover pagare per suonare, il pubblico lo riconosce prima del secondo accordo generalmente, e se anche dovessi suonare prima degli Stones, fidati che non gli fai ne caldo ne freddo.

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