giovedì 15 gennaio 2015

Dear Dust - Lights to Avoid



Il privilegio di essere un soldato, sta nel fatto che i civili ti mandino in anteprima i loro dischi e stavolta il pacco bomba me lo spediscono i Dear Dust.
Lights to Avoid è il loro nuovo EP che uscirà ufficialmente il 24 gennaio per Lonely Raven Rec. , NoReason Rec. e la tedesca No Panic! Rec. con una festa che si terrà a Roma all'Alvarado Street.
Già il 23 dicembre abbiamo però potuto assaggiarne una fettina grazie al singolo Since My Shadow Became Warm, stampato in sole 50 copie e accompagnato da un video veramente di qualità.
Credo si sia capito che sono un fan e questo Lights to Avoid ha confermato quello che pensavo fin dal primo disco Demons to Hunt.
I Dear Dust sono dei musicisti con la "m" maiuscola, che nel punk rock sembra quasi una brutta parola, ma questo disco ne è la prova perchè è impeccabile a livello ritmico e compositivo. Ogni membro del power trio in questione si è fatto le ossa militando per anni in innumerevoli band punk rock romane, non stiamo certo parlando di novellini.
Sette brani dunque per questo EP, nel quale a mio parere spicca il singolone citato prima e la quarta traccia In Ruins, senza togliere nulla agli altri pezzi si intende.
Basso prepotente e distorto, batteria al limite della precisione maniacale, voce melodica calda e profonda ma che quando si incazza si incazza sul serio!
L'artwork è ben curato e mantiene lo stile del disco precedente, coerenza innanzitutto.
Se siete di quelli che aspettano i paragoni con altri gruppi, beh siete cascati male, giocate voi al giochino delle somiglianze, a me i Dear Dust piacciono perchè sono semplicemente loro, con mille sfumature e influenze date da anni di esperienza.

Pollice mega su...cari amici impolverati, mi vedrete sotto al palco al release party mentre sbaglierò il momento del battito della mani!

5 commenti:

  1. Paragoni con gli altri gruppi: Alkaline Trio.
    Al cubo proprio. Sonorità, look (ho visto il video), tematiche, stile vocale (identico a Matt Skiba), pure il logo. Qua siamo quasi al plagio. Tecnicamente sono bravi. Però Jinx (il cantante e chitarrista) nella sua precedente band (Nasty Cats) aveva già preso a modello altri gruppi (Green Day prima e Sum 41 dopo) e anche lì "rubava" il loro stile senza manco re-interpretarlo un minimo. I prossimi sulla lista da plagiare chi sono?
    Ora, è vero che il genere non si presta a grandissime innovazioni però un minimo di inventiva in più la prossima volta ragazzi.

    Mr. T

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  2. Ma certo che sei possono paragonare agli Alkaline Trio, non ho fatto paragoni solo perchè mi sembra una cosa veramente scontata e non amo fare certi tipi di associazioni, preferisco che le persone ascoltino i dischi e ne traggano le proprie conclusioni.
    Però plagio e rubare mi sembra esagerato dai, secondo me invece reinterpretano a modo loro le band che ascoltano abitualmente.
    Poi lascio ai diretti interessati la parola, queste sono solo mie impressioni Mr.T ;)

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  3. Su quanto hai scritto sono d'accordissimo: anche a me non piace per niente quando si vuole a tutti i costi dire che c'è sudditanza da parte delle band italiane nei confronti di quelle straniere.
    Solo che in questo caso mi è venuto subito spontaneo. Potrei anche sorvolare su (quasi) tutto il resto. Almeno il logo potevano evitarlo: più che una citazione sembra davvero un plagio del logo degli Alkaline Trio.
    Poi va bene lo stesso, ribadisco che tecnicamente sono bravi.

    Mr. T

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  4. Mr. T, le opinioni sono sempre ben gradite, se la pensassimo tutti allo stesso modo sai che noia!

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Il soldato SNAFU odia i Troll quindi, se devi trollare, fallo con stile e non farti scoprire!